Chiuso troppo a lungo, il tempio nazionale e internazionale della musica riapre il 10 maggio.
Il primo dei due concerti in cartellone vedrà il direttore musicale Riccardo Chailly affiancato dalla soprano Lise Davidsen. Quella del Teatro alla Scala, sulle prime, sarà comunque un'accoglienza 'timida'. Come prevedibile, infatti, il pubblico non brillerà in termini numerici, sulla base delle regole in ottemperanza al decreto governativo che stabiliscono una capienza non superiore alle 500 persone. In quanto alla disposizione degli spettatori all’interno del teatro, si prevede che si assisterà al concerto dai 150 palchi e dalle gallerie. In platea rimarrà la pedana, costruita durante il lockdown, per ospitare l'orchestra.
Nell’attesissimo programma del 10 maggio sono previsti celebri brani da "La Dama di Picche" di Cajkovskij, da "Dido and Aeneas" di Purcell e, allo stesso tempo, non mancheranno le note sinfoniche di Wagner, Strauss e Verdi.
Sarà quindi la volta del M° Riccardo Muti che si esibirà alla Scala l'11 maggio, in memoria della riapertura nel 1946 celebrata dal grande Arturo Toscanini. Muti dirigerà i Wiener Philharmoniker in un programma dai toni popolari, dedicato a Mendelssohn, Schumann e Brahms.
Nella mattina dell’11 maggio presso il teatro verrà inoltre scoperta una targa per ricordare Antonio Greppi, Sindaco di Milano nel periodo della ricostruzione nel secondo dopoguerra.
L’iniziale scelta di far esibire nel primo giorno della riapertura un’orchestra ospite, aveva aizzato non poco gli animi dei sindacati che, per un evento di tale portata, presupponevano a buon diritto coro e orchestra italiani. Alla modifica del calendario (con la scelta di affidare la prima serata al direttore musicale del Piermarini, insieme a Orchestra e Coro scaligeri) in risposta alle polemiche dei sindacati, sono state annunciate anche le scuse del sovrintendente alla Scala Dominique Meyer.
E il lieto fine sopraggiunge anche grazie alla notizia del 26 aprile. Nel fatidico giorno, il cda della Scala ha annunciato che il gruppo Armani diventerà, dal prossimo 17 maggio, socio Fondatore Sostenitore della Fondazione lirica.
E, come se non bastasse, lunedì 26 aprile è avvenuta anche la posa della prima pietra del nuovo edificio della Scala in via Verdi.
Riportate da La Repubblica, queste le parole di Giorgio Armani sulla sua scelta: "Ora, più che mai, sento il dovere morale di contribuire attivamente a sostegno del prestigioso Teatro, patrimonio di milanesi e non, vero e proprio simbolo di resistenza intellettuale".
Nel frattempo, l’illustre Teatro alla Scala di Milano diventerà più grande…
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di Sara Disclafani
Aggiornato il: 24/01/2022 10:04:02