Un primo accenno di ritorno alla normalità è ormai confermato: l'ultimo decreto approvato il 21 aprile dal Governo stabilisce infatti gli step delle riaperture che prenderanno il via da questo lunedì 26 aprile, per arrivare a luglio.
A essere coinvolti nella prima tappa del piano di ripartenza, praticamente tutte le attività: dalla ristorazione ai luoghi della cultura (musei) e degli eventi (cinema, teatri, live club), fino allo sport. Gli altri due nodi fondamentali trattati dal decreto sono poi gli spostamenti tra regioni e la scuola.
Per un cambiamento in merito al coprifuoco (si parla addirittura di una sua abolizione) bisognerà aspettare giugno.
Dopo oltre un mese, fanno la loro ricomparsa le zone gialle, di cui è molto probabile faranno parte Lombardia e Milano. In queste aree classificate a basso rischio sarà possibile spostarsi liberamente senza obbligo di motivazioni o autocertificazioni. Per muoversi tra le regioni che restano in arancione o rosso verrà invece richiesta la certificazione verde. Ve ne abbiamo parlato QUI, insieme a tutte le info per ottenere il green pass, sia italiano che europeo.
Un po' di libertà viene riconquistata anche dalla ristorazione. Sempre in zona gialla e solo con servizio in spazi aperti adibiti, dal 26 aprile ristoranti e bar possono tornare ad alzare le saracinesche, anche in orario serale. Nulla cambia per le regioni a più alto tasso di rischio che per ora si vedono costrette a mantenere unicamente asporto e delivery.
Poi, se in zona arancione già le gallerie d'arte avevano potuto tornare ad accogliere i visitatori, in zona gialla si riaprono anche le porte dei musei (con tutte le misure di sicurezza del caso). In merito a cinema, teatri, club con musica dal vivo e spazi eventi, possono ripartire le programmazioni di spettacoli all'aperto (comunque con posti a sedere assegnati e distanziamento). Per le sale al chiuso, invece, è stata stabilita una capienza massima del 50% per un massimo di 1.000 spettatori. Per alcuni eventi sarà richiesto il pass verde.
Lo sport all'aperto, in zona gialla, si estende finalmente anche alle attività di contatto (come il calcetto, per intenderci).
Chiudiamo per questa prima trance con il ritorno sui banchi di scuola. In zona gialla e arancione la didattica in presenza deve essere garantita ad almeno il 70% e fino al 100% della popolazione studentesca. In zona rossa si scende al almeno il 50% con un massimo del 70%. Quindi per le superiori potranno essere adottate forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica. Invece per le Università dal 26 aprile al 31 luglio nelle zone gialle e arancioni le attività si svolgeranno prioritariamente in presenza.
Da metà maggio, in zona gialla è prevista la riapertura anche nei weekend e festivi di mercati e centri commerciali.
E poi via libera anche per stabilimenti balneari e per le piscine. Queste ultime, però, solo all'aperto e seguendo precise regole di distanziamento che ridurranno drasticamente lo spazio disponile in vasca e quindi la capienza. Doccia in loco vietata.
Da inizio giugno, sempre nelle regioni gialle, gli sportivi potranno tornare a svolgere attività anche nelle palestre al chiuso. Riaprono anche le sale al chiuso di ristoranti e bar, ma solo a pranzo. Anche se l'estensione alla cena non è stata esclusa in modo definitivo.
Sempre con ferree regole sulla capienza massima e solo in zona gialla, si potrà tornare ad assistere ad eventi sportivi agonistici in stadi e palazzetti.
E, come già accennato, da giugno un cambiamento è in programma anche per il coprifuoco che, dati alla mano sulla situazione dell'epidemia, in caso di risultati molto positivi, potrebbe slittare alle 23.00, o addirittura essere eliminato.
Nelle zone gialle, dal 15 giugno e con due settimane di anticipo rispetto alla precedente bozza, riaprono le Fiere. Mentre dal 1° luglio via libera anche per convegni e congressi, centri termali e parchi tematici.
Aggiornato il: 21/05/2021 17:36:21