Può essere un'osteria caciarona, un ristorante a tutto tondo, una taverna, una più semplice e forse rassicurante tavola calda, ma per dirlo in una sola parola è meglio usare la mitica “trattoria”. Senza rendere troppo il sentimento che le pulsa nelle vene, Wikipedia la definisce in maniera sobria “un esercizio pubblico, prevalentemente di tipo popolare, tipicamente italiano, destinato alla vendita e consumazione dei pasti in loco”. In più si scopre che il “nome deriva da trattore, 'oste' che a sua volta viene dal francese traiteur, derivato di traiter, 'trattare, preparare'”. Etimologia e filologia, soprattutto quando camminano a braccetto, sono evocative, bellissime. Ma al di là della provenienza lessicale, concentrarsi sul mangiare è molto meglio. D'accordo come al solito, vero?
E veniamo a noi, giacché alcuni di questi esercizi, le trattorie, possono essere rinomati e ricercati per la qualità dei cibi e per la caratterizzazione, quasi sempre di cucina locale-regionale, delle preparazioni.
C'è un'altra grande grande freccia nella faretra per vincere facile facile la partita: la moderazione dei prezzi praticati, che si addentra nel bosco della semplicità del servizio e negli arredi magari un po' naif, ma di sicuro effetto.
Attenzione: “economicità” dei costi non significa scarsa attenzione alla qualità del cibo, tutt'altro; è più una questione di filosofia culinaria. In altre parole, si bada molto al sodo, alla carne, e meno al fumo e al marketing bravo tanto a sedurre prima quanto a deludere dopo. Più sostanza e meno orpelli, più colesterolo e meno booklet da gourmand di mestiere.
Fatti i primi passi dentro questo sentiero del gusto popolare, adesso viene il bello: dove mangiare a Milano sotto l'ombrello delle trattorie milanesi tipiche? Il piano nella mente è bell'e pronto. Si comincia con una pletora di antipasti da riempire già nove decimi di stomaco, dai salumi allo stinco di vitello, passando per il pasticcio di fegato e burro, con varia declinazione di contorni, ci mancherebbe: le conserve sono declinate al sapore di cetrioli bianchi, cipolline, peperoncini verdi lunghi, pomodori acerbi, rape, giardiniera.
E ancora qualche puntatina di acciuga sotto sale, con salse varie, tipiche e gustosissime. Adesso riposate un attimo, respirate, magari fate due passi all'aria aperta e poi di nuovo seduti, pronti a ricominciare. Il risotto alla milanese, probabilmente, sta a una trattoria tipica del capoluogo lombardo come gli escargot alla Francia, dunque occhio al dosaggio degli ingredienti e alle varianti, dalla zucca agli asparagi. I gusti sono tantissimi, ma a Milano, come al solito, si trova praticamente tutto e il contrario di tutto, per la soddisfazione generale. Potremmo continuare all'infinito con gli altri primi piatti, passando poi in scioltezza ai secondi di carne o pesce, con imprescindibile sosta al capitolo “cotoletta alla milanese”. Dopo tutto questo spoiler, lasciamo a voi l'estasi di scoprire le chicche dei vari menu.
Ecco qui che viene il difficile. Proprio poco fa accennavamo alle chicche dei menu meneghini, fiore all'occhiello della gastronomica italica, proprio perché in fatto di trattorie a Milano possiamo trovare l'infinito. Noi di Mymi ci siamo messi di buzzo buono ad assaggiare, valutare, criticare e selezionare. Ventaglio ampissimo, lo diciamo senza timore di smentita. Ma tra le decine e decine di locali, ci siamo sforzati di scegliere assolutamente i migliori in materia di cucina tipica milanese. Come sempre, per tutte le tasche, per tutti i gusti, per tutte le soddisfazioni. Seguiteci.
Aggiornato il: 24/03/2021 17:10:34